Attacchi di panico

Gli attacchi di panico vengono descritti come un'improvvisa manifestazione di ansia o una rapida escalation di quella solitamente presente; tendenzialmente si manifestano con sintomi cognitivi / somatici come palpitazioni, sudorazione, sensazione di soffocamento, tremori, paura di morire o di diventare pazzo...

Affinchè si possa parlare di disturbo da attacco di panico, occorre la presenza ricorrente e inaspettata degli attacchi di panico, seguita da almeno un mese dove l'individuo riporta frequentemente il timore di averne altri. È molto importante escludere la presenza di alcuni fattori organici, come l'intossicazione di caffeina o anfetamine e l'ipertiroidismo.

Fondamentalmente il paziente con attacchi di panico teme l'esperienza di alcuni eventi fisici o mentali, diventa particolarmente attento alle sensazioni corporee, interpretandole come un segno premonitore di ulteriori attacchi, motivo per cui s'innesca una generalizzazione della paura alle situazioni esterne, causando l'insorgere dell'agorafobia. Gli attacchi di panico sono catastrofiche interpretazioni di eventi fisici e mentali, erroneamente interpretati come segni di un imminente disastro.

Gli attacchi che si manifestano nelle ore notturne, nella forma di un risveglio improvviso in uno stato d'ansia, sono solitamente connessi ad agorafobia. Gli avvenimenti agorafobici si sviluppano quando gli individui evitano le situazioni in cui temono un altro attacco di panico.

l'Agorafobia consiste quindi nella paura di trovarsi in luoghi o situazioni da cui sarebbe difficile o imbarazzante sottrarsi o in cui non potrebbe essere disponibile alcun aiuto nel fronteggiare un attacco di panico.